SALUTE E CAMPI ELETTROMAGNETICI

Ogni volta che l’uomo si è allontanato dalla natura ha prodotto benefici e inquina- mento; vale per la chimica in agricoltura, per i farmaci nel corpo umano e vale anche per i campi elettromagnetici (EM). Fino alla fine del 1800 gli unici campi EM erano quelli generati dalla natura: elettricità atmosferica e luce solare. Con il 1900 il pianeta iniziò ad essere pervaso da campi EM generati dall’uomo, mediante macchine di vario tipo. 

All’inizio erano campi localizzati, perché l’energia elettrica era veicolata con cavi; dal 1930 si iniziò a trasmettere energia EM attraverso l’aria, con onde radio e televisive. Dal 1960 iniziarono le trasmissioni satellitari. I trasmettitori del sistema telefonico cellulare iniziarono a partire dal 1990. I campi locali per sostenere le comunicazioni Wi-Fi (senza fili) iniziarono nel 2000. Oggi tutte le città sono immerse in campi EM di varia frequenza e potenza, 24 ore al giorno, a prescindere dal fatto che ci siano apparecchi accesi per usarle oppure no. 

– Impianti elettrici domestici e industriali e linee elettriche: 50 Hz.
– Onde radio: da 300 Khz a 3 MHz. (M = 1.000 K = 1 milione)
– Onde TV, Radar, Ponti radio: da 30 MHz a 3 GHz (G = 1.000 M = 1 miliardo).
– Cellulari da 900 MHz a 1,5 GHz; è in programma il passaggio a 5 GHz con frequenze da 4 a 28 GHz.
– Impianti Wi-Fi domestici e commerciali: 2 -5 GHz a bassa potenza (corto raggio d’azione).
– Trasmissioni satellitari (inclusa la geolocalizzazione): da 25 a 28 GHz. 

Le cellule umane usano cariche elettriche per agire e vivere; le cellule nervose usano cariche elettriche (non corrente elettrica) per mandare segnali di comando ai muscoli; i neuroni cerebrali usano cariche elettriche (ioni di Sodio e Potassio) per elaborare informazioni. Le cariche elettriche sono quindi la base del funziona mento del corpo umano, ma generano minuscoli campi EM che non arrivano alla potenza di 0,15 mW al secondo ; ci si chiede in che misura i campi EM generati 

dall’uomo (macro dimensione) possono interferire con le cariche elettriche e i campi EM cellulari (micro dimensione). 

Per capire la differenza fra il macro EM e in micro EM basti capire che nelle cellule nervose il segnale elettrico si muove a circa 30 m/s. In un filo di rame la carica elettrica si sposta a circa 200 mila km/sec. La carica elettrica nelle cellule ha circa 10-50 micro Volt (micro = un milionesimo); gli elettrodomestici hanno una tensione di 220 V. Le cellule lavorano ad una frequenza di 4-48 Hz. Gli elettrodomestici usano una frequenza di 50 Hz ma gli apparecchi elettronici usano frequenze estremamente più elevate. 

Le onde usate dai Cellulari e dai router Wi-Fi hanno una frequenza che è circa 100 milioni di volte più alta di quella usata dalle nostre cellule. La luce solare ha una gamma di frequenze che va dall’infrarosso (meno di 400.000 Ghz) all’ultravioletto (oltre 800.000 GHz) ossia circa 100 mila volte più alta della frequenza Wi-Fi. 

In natura esistono i raggi X con frequenze sui milioni di T-Hz (1 T= 1.000 G) e i raggi Gamma che arrivano dallo spazio, che viaggiano sui miliardi di T-Hz. Questi raggi vengono tutti fermati dagli strati superiori dell’atmosfera; se non lo fossero potrebbero danneggiare seriamente il DNA degli esseri viventi. Sono i cosiddetti raggi ionizzanti. I danni causati dai raggi X prodotti in laboratorio hanno causato la morte del loro scopritore (Curie). 

Le radiazioni a frequenza più bassa sono dannose per gli esseri viventi? In teoria la distanza fra le due frequenze è troppo elevata perché ci possa essere una interferenza. La ricerca clinica ha evidenziato che le frequenze da 1 a 1.200 Hz pro- ducono interferenze nel funzionamento delle cellule nervose, causando cefalea, insonnia, depressione, epilessia, aborto, SLA. Queste interferenze si manifestano però solo quando la potenza del campo EM eccede i 100 micro Tesla, che corrispondono circa a 20 KW. 

Non è infatti solo la frequenza che conta ma soprattutto la potenza. La potenza del campo EM dipende dal quadrato della distanza dalla fonte di energia. Le frequenze 

domestiche (50 Hz) hanno effetti negativi sul funzionamento delle cellule nervose in base alla potenza (Watt) ed alla distanza. Sono potenzialmente pericolosi caschi per capelli, phon, rasoi elettrici, arricciacapelli, termocoperte, ecc. per la loro vicinanza al corpo. Quando la potenza è modesta, come nel caso degli elettrodomestici (un phon ha una potenza di circa 1,5 KW), una distanza di 50 cm è sufficiente per annullare ogni tipo di danno. Ma milioni di donne che usano il phon a pochi centimetri dalla testa per alcuni minuti ogni tanto, non sembrano averne ricevuto nessun danno. Mancano veri studi al riguardo. 

Anche le linee elettriche ad alta potenza e bassa frequenza (circa 2.500 MW a 50 Hz) sono teoricamente molto pericolose a distanza ravvicinata e diventano innocue alla distanza di almeno 80 -100 metri. Ma gli uccelli si posano su quei cavi senza risentirne, come se l’alto campo EM non li infastidisse per i brevi momenti che restano lì. L’uomo però è diverso dagli uccelli; a distanze ravvicinate dai cavi sono stati rilevati episodi di stress cardiaco. 

L’esposizione prolungata a campi EM ad alta frequenza e bassa potenza (radio, tv, cellulari e Wi-Fi) non sembra danneggiare l’organismo umano, che da sempre è immerso perennemente in radiazioni EM emesse dal sole; è stato calcolato che il corpo umano esposto al sole estivo riceve in media circa 5 KW al giorno (12 ore) ossia circa 7 W al minuto. Questo costante flusso di energia EM non lo danneggia, anzi lo aiuta. 

Anche le variazioni di campo EM (che servono per trasmettere suoni, immagini e dati) hanno evidenziato effetti sui tessuti viventi solo in situazioni estreme. Sono stati trovati alcuni effetti deleteri per lunghe esposizioni a potenza elevata e a breve distanza in cellule singole o in organismi semplici. Esperimenti su alcuni topi hanno visto il formarsi di tumori, (non su tutti) ma non è stato chiarito quale sia sta- to l’effetto dannoso che avrebbe indotto la formazione di terreni tumorali in quei topi e non in altri; e comunque sempre in condizioni estreme. 

Non ci sono invece studi che evidenzino danni per esposizione a campi EM paragonabili a quelli radio, Cellulari e Wi-Fi, negli esseri umani. Le frequenze di cellulari e 

impianti Wi-Fi hanno effetti negativi certificati solo a distanza inferiori a 10 cm. dalla fonte di energia. Questi effetti dannosi derivano essenzialmente dal calore generato dal campo EM. Non sono stati trovati effetti dannosi del campo in sé (ossia a cellulare spento). 

Anche il timore che i campi EM possano indebolire il sistema immunitario non
si basa su alcun dato scientificamente difendibile. Il sistema immunitario viene piuttosto indebolito da farmaci, vaccini e scarsa salute generale dell’organismo. L’ipotesi in questo senso formulata negli anni 1930 da Rudolf Steiner si basava su sue intuizioni, ma non corrisponde alla realtà dei fatti. 

In sommario, l’uomo vive da sempre immerso in campi EM ad altissima frequenza ed elevata potenza, che a volte arrivano anche ad altissime potenze, nel caso di fulmini, ma non sembra trarne – oltre una certa distanza – nessun danno. I Campi EM creati dall’uomo sono ad alta frequenza e bassa potenza e non ci sono motivi teorici o clinici per immaginare che possano creare disfunzioni organiche (alter- azioni nervose) o degenerazioni strutturali (tumori). Le raccomandazioni date da alcuni Paesi di spegnere gli impianti Wi-Fi nelle scuole dell’infanzia quando non sono in uso hanno quindi una motivazione di precauzione e non possono essere ritenute una certificazione della reale esistenza di un rischio. 

  • Come rafforzare il sistema immunitario

  • Cosa dire dei vaccini

  • Salute e campi elettromagnetici

  • Il mal di testa