In questa sezione pubblichiamo tutto ciò che riguarda l’alimentazione e la nutrizione: ricette, combinazioni alimentari, proprietà dei cibi, aria, acqua, calore, uso dei cinque sensi.

Domanda: Buongiorno,
chiedo se sia possibile trattare l’argomento in oggetto. Durante l’estate scorsa ho intrapreso un viaggio in bici. Ogni giorno, per 36 gg consecutivi, ho pedalato dalle 8 alle 11 ore effettive percorrendo, di media, 150 km con 1000/1300 metri di dislivello in salita. Mentre sono riuscito a mantenere l’equilibrio mentale e a  migliorare quello spirituale, quello alimentare non l’ho saputo gestire. La mia alimentazione, a casa, segue nella maggioranza dei casi i dettami Costacurtiani, ma COSA, QUANTO e soprattutto QUANDO mangiare durante un continuo sforzo fisico mi ha messo in difficoltà. Di conseguenza questo problema ha messo in situazione critica anche l’apparato emuntorio intestinale. Pensando di aver esposto le motivazioni per la mia richiesta, sempre che si possa trattare dal punto di vista naturalistico, ringrazio e invio cordiali saluti.

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Rispondo alla tua domanda riguardo alla gestione alimentare in un viaggio in bicicletta.

Se affrontiamo la questione dal punto di vista igienistico-naturale, mi viene da pensare che forse hai chiesto troppo al tuo organismo. Il nostro corpo, quando noi esageriamo, ci manda dei messaggi: dolore ai muscoli, mal di testa, problemi digestivi e via dicendo. Sta a noi interpretare questi segni che ci vengono inviati anche quando i segnali mentali e spirituali sono soddisfacenti.

A volte potrebbe essere necessario rivedere il kilometraggio giornaliero, ridurre le difficoltà oppure prevedere dei pomeriggi o giornate di pausa, magari alternando attività diverse: passeggiate, visite a città/musei, chiacchierare con persone del luogo, ecc, nutrendo così anche la mente con sensazioni piacevoli ed appaganti.

Dal punto di vista alimentare, il solo regime costacurtiano non può bastare, nel senso che in una situazione di sforzo intenso e prolungato non si può mangiare solo in maniera dissociata e prevalentemente cruda, non sarebbe possibile ricavare l’energia sufficiente per il corpo/motore.

Per il lavoro muscolare e per produrre calore ed energia è fondamentale l’utilizzo dei carboidrati semplici e composti. Durante l’attività bisogna bere acqua, prima che ci venga la sete vera e propria.

Una possibile alimentazione potrebbe essere: colazione al mattino inserendo zuccheri e carboidrati facilmente digeribili, yogurt con cereali (se gradito) e una bevanda calda a seconda dei gusti.

Durante l’attività del mattino, consumare uno o più snack di frutta di stagione alternandola con frutta secca o essiccata, (ottime le banane che riducono la probabilità di crampi, mandorle, uvetta o fichi secchi e così via).

Se fa caldo, a pranzo è preferibile reidratarsi con una insalata mista, pane e una proteina come fai normalmente tutti i giorni. Se è freddo va benissimo una zuppa di verdure, cereali, o legumi.

Pomeriggio snack di frutta come al mattino per non arrivare all’ora di cena affamato e sfinito. Se capita, significa che il corpo ha già dato fondo alle sue risorse e sta attingendo alle riserve.

Se puoi, inizia la cena con una insalata mista e aggiungi o verdure cotte con una proteina o un primo piatto con verdure.

La quantità di cibo può variare da persona a persona, dal clima se è freddo o caldo e deve essere rapportata allo sforzo.

Spero di averti risposto, buone pedalate.

 

Daniela Calò, consulente Acnin (1° livello, iridologa)

Serata divulgativa del 19 maggio 2022. Relatore, Renato Marini, consulente iridologo.

Il video si trova all’interno dell’area riservata, nel menu AUDIO/VIDEO – SERATE DIVULGATIVE – CORPO

 

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Principi di base dell’alimentazione naturale per l’uomo

 

Quando si parla di alimentazione si fa quasi sempre un discorso culturale, basato su gusti dei cibi, sulla loro composizione chimica e sul valore calorico quando stanno sul piatto. Raramente si fa un discorso naturale, basato sulla qualità, sulla digeribilità e sulla tossicità dei cibi, una volta che entrano nell’intestino.

Ma la Medicina Naturale Lezaeta-Costacurtiana ha un approccio diverso, peculiare e scientifico (nel vero senso del termine), alla valutazione della qualità degli alimenti. Possiamo dividere questa valutazione in due aspetti:

(A) la qualità degli alimenti
(B) i modi di assunzione dei cibi.

A) La qualità degli alimenti può essere divisa in 3 principi:

    1. grado di tossiemia: ci sono alimenti molto intossicanti, alimenti poco intossicanti e alimenti non intossicanti.
    2. Compatibilità: ci sono combinazioni salutari e combinazioni nocive.
    3. Livello di lavorazione: ci sono lavorazioni molto deleterie, lavorazioni poco deleterie e lavorazioni salutari.

B) I modi di assunzione dei cibi dipendono dalla persona e si possono dividere in 3 principi:

a) grado di salute dell’intestino, da sano a malato.
b) le abitudini alimentari, salutari o deleterie.
c) l’atteggiamento psicologico verso il cibo: facilitante o ostacolante.

Per fare una valutazione scientifica, che tenga conto delle leggi naturali, è necessario tenere in considerazione tutti gli aspetti qui sopra elencati.

 

 

 

Qui di seguito si elencano i punti chiave del concetto trofoterapico il quale nell’alimento vede il farmaco; noi mangiando ci nutriamo e nel contempo ci curiamo. 

Questa è la realtà della nuova dietetica, pilastro base della moderna medicina naturale, la quale vanta gli incomparabili e spettacolari successi ottenuti nella risoluzione dell’ 80% dei casi patologici dichiarati incurabili dalla medicina convenzionale (dal raffreddore al cancro).

Gli agrumi in genere, ossi la frutta acida, si devono consumare solo a digiuno in succo, o meglio ancora allo stato integrale possibilmente e, mai associati ad altra frutta o cibi in genere. Benché si dica che l’agrume facilita la digestione dei grassi, tengo a ricordare che l’acido del limone in special modo, neutralizza l’effetto della saliva la quale contiene la mucina e la ptialina, sostanze indispensabili alla predigestione gastrica dei cibi in genere.

Gli zuccheri si devono mangiare da soli quindi la frutta, il miele, i dolci, ecc. non si devono associare con altri alimenti, pertanto mai consumarli a fine pasto. La frutta si mangi un’ora e mezza prima dei pasti oppure, due o tre ore dopo.

Non si devono mai mangiare due o più proteine assieme, in special modo durante il periodo di cura.

Le proteine di qualsiasi natura devono essere assunte esclusivamente associate a delle insalate miste di verdure ed ortaggi crudi nel periodo di cura. Dopo la cura si possono assumere anche associate a stufati di ortaggi (esclusi i legumi), però, in questo caso, il primo piatto deve essere sempre una insalata mista di verdure crude. A chi non ne può fare a meno, si consigliano tre-quattro fettine di pane integrale tostato oppure grissini integrali. Attenzione però di non mangiarli associato alle patate.

Durante il periodo di cura non si devono mangiare né cereali né legumi di sera. Sono tollerabili dopo il periodo di cura, sempre che a fine pasto si pratichino almeno due ore di sport (non agonistico) o si faccia del lavoro che impegni tutta la struttura muscolare del corpo.

Mai mangiare i formaggi di sera perché indigesti, come non si devono mai mangiare con le insalate di pomodori.

Mai bere quando si mangia, neanche acqua, tutt’al più se lo si desidera o vengono consigliati dei succhi di ortaggi, bisogna ricordare che qualsiasi liquido, mentre si mangia, deve essere assunto con il cucchiaio o centellinato, meglio sarebbe berlo prima come aperitivo.

In tutti i casi, mai bere vino o bevande gasate durante il pasto. 

Quando si mangia, masticare ed insalivare molto. 

Mangiare in stato di tranquillità e serenità d’animo, dimenticando tutti i problemi che ci assillano.

 

Fonte: La nuova dietetica di Luigi Costacurta. Capitolo XIV La trofoterapia. Pag. 381- 383. FB Edizioni ISBN 88-88582-01-0

 

 

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*L’origine di tutte le infermità sta nei disordini digestivi che si generano e mantengono con la febbre dello stomaco e degli intestini dell’infermo. Questo calore anormale si sviluppa in seguito ai continui e prolungati sforzi prodotti da una obbligata elaborazione di alimenti inadeguati nell’apparato digerente. […] Mangiando aranci o altra frutta cruda in qualsiasi quantità e osservando il polso prima e dopo aver ingerito questo alimento, si potrà constatare che non si è prodotta alcuna alterazione apprezzabile nell’attività cardiaca.

Però se facciamo questa osservazione prima e dopo un’abbondante cena o pranzo in cui si abbia ingerito carne, conserve, dolci e liquori, ci richiamerebbe l’attenzione l’aumento delle pulsazioni che, se prima di mangiare erano a 70, a pranzo consumato saranno circa 100 al minuto. È proprio questo che ci rivela l’aumento della temperatura interna del corpo, perché l’attività cardiaca si accelera con il calore. La sensazione di freddo ai piedi e di calore alla testa che accompagna le buone mangiate, ci rivela lo squilibrio termico del corpo, con l’aumento del calore interno per effetto del forzato lavoro dello stomaco e degli intestini. La frutta cruda è l’alimento naturale dell’uomo; lo dimostra la digestione.

 

L’uomo si nutre con quello che digerisce, non con quello che mangia. 

 

*Fonte: La Medicina naturale alla portata di tutti di Manuel Lezaeta Acharan. Capitolo VIII, Infermiamo per squilibrio termico del corpo. Pag. 61-62. FB Edizioni. 26° edizione italiana. Stampato da Litocenter. ISBN 88-88582-00-2

 

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