*Hahnemann formulò la legge de “il simile cura il simile”. Scoprì che di alcuni rimedi e medicine della vecchia scuola, poteva invertire l’azione tramite la potentizzazione, in modo tale che le sostanze che avevano causato l’avvelenamento e fatto insorgere i sintomi della malattia, potevano, in piccole quantità e se separati secondo il suo speciale metodo, curare quei particolari sintomi. […]
La malattia è il risultato di un modo sbagliato di pensare e di agire, e cessa quando l’azione e il pensiero vengono messi in ordine; quando la lezione del dolore, della sofferenza e della pena è imparata, la sua presenza non ha più motivo di esistere, e automaticamente scompare. Quindi è fondamentalmente sbagliato dire che “il simile cura il simile”. Hahnemann aveva una concezione della verità abbastanza giusta, ma non l’espresse correttamente. Il simile può rafforzare il simile, il simile può respingere il simile, ma nel vero senso della guarigione il simile non può curare il simile.
Se ascoltate gli insegnamenti di Krishna, Buddha o Cristo, troverete sempre che i principi del bene vincono sul male. Cristo ci insegnò a non opporre resistenza al male, ad amare i nostri nemici, a benedire chi ci perseguita: non c’è alcun “simile cura il simile” in questo. E così anche nella vera guarigione e così nell’evoluzione spirituale, dobbiamo sempre cercare il buono per scacciare il male, l’amore per vincere l’odio, e la luce per far svanire le tenebre. Pertanto dobbiamo evitare tutti i veleni, tutte le cose pericolose e usare solo quelle belle e benefiche. […] Non pensate neanche per un momento che io stia sminuendo il lavoro di Hahnemann, al contrario, egli indicò le leggi fondamentali, le basi, ma ha avuto solo una vita: se avesse continuato il suo lavoro, senza nessun dubbio sarebbe progredito lungo queste linee.
Ora consideriamo il perché la medicina deve inevitabilmente cambiare. La scienza degli ultimi duemila anni ha considerato la malattia come un fattore materiale che può essere eliminato con mezzi materiali: questo, ovviamente, è completamente sbagliato. La malattia è il risultato, l’ultimo stadio di qualche cosa molto più profondo. La malattia ha origine al di sopra del piano fisico, più vicino al mentale. È esclusivamente il risultato di un conflitto tra i nostri sé spirituale e mortale. Fintantoché questi due sono in armonia, noi godiamo di perfetta salute, ma quando c’è un disaccordo, ne consegue quella che noi conosciamo come malattia.
La malattia è solamente e puramente correttiva, non è né crudele né vendicativa; ma è il mezzo adottato per indicarci i nostri sbagli, per prevenire errori più grandi, per impedirci di fare dell’altro male e per riportarci sulla via della Verità. Se soffrite di rigidità alle giunture o agli arti, voi potete essere certi che c’è rigidità nella vostra mente, che state inflessibilmente aggrappandovi a qualche idea, qualche principio, forse qualche convinzione, che non dovreste avere. Se soffrite di asma, o avete difficoltà a respirare, in qualche modo voi state soffocando un’altra personalità o, per la mancanza di coraggio di agire correttamente, soffocando voi stessi. […]
*Fonte: Edward Back, raccolta. I dodici guaritori e altri rimedi di Edward Back. Grafiche Turato Edizioni. Traduzione di Susanna Sorgato. Pag. 75-79 Voi soffrite a causa vostra.
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