In questa sezione pubblichiamo gli articoli che riguardano la malattia del corpo e i metodi naturali per tornare in salute.

 

 

Qui di seguito si elencano i punti chiave del concetto trofoterapico il quale nell’alimento vede il farmaco; noi mangiando ci nutriamo e nel contempo ci curiamo. 

Questa è la realtà della nuova dietetica, pilastro base della moderna medicina naturale, la quale vanta gli incomparabili e spettacolari successi ottenuti nella risoluzione dell’ 80% dei casi patologici dichiarati incurabili dalla medicina convenzionale (dal raffreddore al cancro).

Gli agrumi in genere, ossi la frutta acida, si devono consumare solo a digiuno in succo, o meglio ancora allo stato integrale possibilmente e, mai associati ad altra frutta o cibi in genere. Benché si dica che l’agrume facilita la digestione dei grassi, tengo a ricordare che l’acido del limone in special modo, neutralizza l’effetto della saliva la quale contiene la mucina e la ptialina, sostanze indispensabili alla predigestione gastrica dei cibi in genere.

Gli zuccheri si devono mangiare da soli quindi la frutta, il miele, i dolci, ecc. non si devono associare con altri alimenti, pertanto mai consumarli a fine pasto. La frutta si mangi un’ora e mezza prima dei pasti oppure, due o tre ore dopo.

Non si devono mai mangiare due o più proteine assieme, in special modo durante il periodo di cura.

Le proteine di qualsiasi natura devono essere assunte esclusivamente associate a delle insalate miste di verdure ed ortaggi crudi nel periodo di cura. Dopo la cura si possono assumere anche associate a stufati di ortaggi (esclusi i legumi), però, in questo caso, il primo piatto deve essere sempre una insalata mista di verdure crude. A chi non ne può fare a meno, si consigliano tre-quattro fettine di pane integrale tostato oppure grissini integrali. Attenzione però di non mangiarli associato alle patate.

Durante il periodo di cura non si devono mangiare né cereali né legumi di sera. Sono tollerabili dopo il periodo di cura, sempre che a fine pasto si pratichino almeno due ore di sport (non agonistico) o si faccia del lavoro che impegni tutta la struttura muscolare del corpo.

Mai mangiare i formaggi di sera perché indigesti, come non si devono mai mangiare con le insalate di pomodori.

Mai bere quando si mangia, neanche acqua, tutt’al più se lo si desidera o vengono consigliati dei succhi di ortaggi, bisogna ricordare che qualsiasi liquido, mentre si mangia, deve essere assunto con il cucchiaio o centellinato, meglio sarebbe berlo prima come aperitivo.

In tutti i casi, mai bere vino o bevande gasate durante il pasto. 

Quando si mangia, masticare ed insalivare molto. 

Mangiare in stato di tranquillità e serenità d’animo, dimenticando tutti i problemi che ci assillano.

 

Fonte: La nuova dietetica di Luigi Costacurta. Capitolo XIV La trofoterapia. Pag. 381- 383. FB Edizioni ISBN 88-88582-01-0

 

 

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Per fare i bagni genitali è utile attrezzarsi di una tavoletta di legno (impermeabile). Non si trova in commercio per cui è necessario recarsi da un falegname o farla da sé. Le misure le potete vedere nella foto qui sotto. A Vicenza abbiamo un socio in grado di farle ma i costi di spedizione sarebbero più alti del costo di produzione, per cui valutate voi. Noi siamo a disposizione. Larghezza 37 cm – Altezza 39.

Per versare l’acqua si usa una spugna oppure un bicchiere. La durata è di 30 minuti 0 15 se non si ha tempo. Munirsi di un timer. Nella foto è a forma di uovo e può essere in acciaio inossidabile o plastica. Per non annoiarsi si può ascoltare della musica oppure una conferenza interessante. Si possono ripetere frasi positive o cantare.

L’acqua deve essere a 12 gradi per cui d’estate è meglio raffreddarla con del ghiaccio o usando acqua da frigorifero. Si può far scorrere l’acqua oppure riempire il bidè. In questo ultimo caso meglio cambiare l’acqua ogni 10 minuti. Per misurare la temperatura dell’acqua munirsi di un termometro per alimenti.

Tutte le ore del giorno vanno bene. Lontano dai pasti, naturalmente: almeno mezz’ora prima o minimo tre ore dopo.

AVVERTIMENTO PER LE DONNE!

Durante il periodo mestruale la donna non deve praticare nessuna applicazione idrica fredda; le è consentito solo il cataplasma di fango freddo applicato sul ventre durante la notte, in special modo se le mestruazioni sono dolorose. Le terapie idriche si devono sospendere tre giorni prima che inizi il ciclo e, riprese a fine ciclo, ossia dopo cinque giorni dall’inizio.

Testo tratto dal libero VIVI CON GLI AGENTI NATURALI di Luigi Costacurta - pag. 112

Il bagno genitale, riferendoci alla donna, non si deve confondere con le tradizionali irrigazioni vaginali interne che, per la maggioranza dei casi sono congestionanti, quando non contribuiscono a peggiorare la condizione della malattia. La natura del nostro organismo se aiutata, è in grado di eliminare ed espellere tutto ciò che altera la sua normalità funzionale.

Il vero bagno genitale, ideato da Kuhne, è una delle più importanti pratiche idroterapiche. Si applica esternamente in modo specifico sui genitali e propriamente sulla zona compresa tra il perineo ed il pube. La sua applicazione consiste nel versare sulla zona, l’acqua fredda in modo alterno, o meglio ancora, ad intervalli di 2 secondi con una spugna imbevuta d’acqua, dal basso ventre verso l’alto e viceversa, senza strofinare le labbra esterne della vagina.

[…] Tutto il corpo deve essere ben coperto, si tolgono le mutandine, però con questo non ci si deve bagnare neanche le natiche. Avendo un bidè, si metterà per traverso una tavoletta e ci si siederà sopra evitando che l’acqua bagni il sedere.

Non disponendo del bidè si può utilizzare una qualsiasi vaschetta la cui capacità non sia inferiore ai 25 litri d’acqua.

[…]

Se il male interessa la sfera genitale, ossia gli organi genitali in genere ed urinari (vescica, prostata, uretra e reni), il tempo di applicazione conviene che non sia inferiore ai 30 minuti e si ripeterà il bagno al mattino e al pomeriggio lontano dai pasti (possibilmente mezz’ora prima) e alla sera prima di coricarsi. Mentre se il male dovesse interessare solo il basso ventre e l’ultimo tratto del colon discendente ed il retto, sono più che sufficienti 15 minuti di applicazione, ripetuti due o tre volte al giorno.

Un avvertimento: poiché la reazione di questo bagno è decongestionante e derivativa, in talune circostanze il processo infiammatorio viene attirato in superficie; pertanto sulla parte esterna dei genitali si possono originare delle forti irritazioni, le quali si instaurano sui bordi esterni della vagina per le donne o sul prepuzio e glande per gli uomini. Non ci si deve allarmare, si deve continuare imperterriti con l’applicazione avendo l’avvertenza di non frizionare la parte.

In caso di forti emorragie vaginali, il bagno genitale è la pratica più indicata. Trattandosi di emorragia, l’applicazione, senza interruzione, verrà protratta fino a cessazione, per un’ora e più talvolta. Generalmente entro l’ora, l’emorragia dovrebbe risolversi; lo dico per esperienza in quanto con questa metodica, consigliata solo a mezzo telefono, ho aiutato diverse donne.

[…]

Durante questo tipo di cura, talvolta può manifestarsi la comparsa o la fuoriuscita di determinati flussi vaginali, uretrali e anali. Non dobbiamo interpretare questa sintomatologia in senso negativo e tentare di soffocarli, con l’utilizzo del farmaco, poiché essi, sono l’effetto del risveglio organico, con il quale l’organismo tende a liberarsi di tutte le morbosità interne trattenute o soffocate in precedenza […]

L’effetto decongestionante dell’acqua applicata secondo la metodica alternata, disinfiamma tutti i tessuti epiteliali; stimola il processo di diosmosi pertanto, fluidifica il sangue e nel contempo, lo libera, dalle sostanze estranee che […] per lo squilibrio termico, rimangono in circolo.

[…]

Per me è il bagno che più stimola l’attività nervosa eliminatrice dell’organismo.

Per l’uomo ha la stessa efficacia. Si attua solamente sul pene e, propriamente, sul glande (volgarmente detto testa), ricoperto dal prepuzio, ossia quella pelle che lo circonda, senza bagnare nessuna altra parte del corpo quindi, non si devono mettere i testicoli o lo scroto in acqua. Non si devono bagnare le natiche e nessun’altra parte del corpo. Si concede solo qualche strofinata sul pube. Si prende il pene con la mano sinistra assicurandosi che il prepuzio copra il glande invece, con la mano destra si prende la spugna o il bicchiere.

All’uomo circonciso, il bagno genitale è sconsigliato ma può praticare il bagno vitale di Vander, il quale può essere praticato da qualsiasi uomo, donna, bambino o anziano.

Tratto dal libero VIVI CON GLI AGENTI NATURALI di Luigi Costacurta - pag. 147/152

*L’origine di tutte le infermità sta nei disordini digestivi che si generano e mantengono con la febbre dello stomaco e degli intestini dell’infermo. Questo calore anormale si sviluppa in seguito ai continui e prolungati sforzi prodotti da una obbligata elaborazione di alimenti inadeguati nell’apparato digerente. […] Mangiando aranci o altra frutta cruda in qualsiasi quantità e osservando il polso prima e dopo aver ingerito questo alimento, si potrà constatare che non si è prodotta alcuna alterazione apprezzabile nell’attività cardiaca.

Però se facciamo questa osservazione prima e dopo un’abbondante cena o pranzo in cui si abbia ingerito carne, conserve, dolci e liquori, ci richiamerebbe l’attenzione l’aumento delle pulsazioni che, se prima di mangiare erano a 70, a pranzo consumato saranno circa 100 al minuto. È proprio questo che ci rivela l’aumento della temperatura interna del corpo, perché l’attività cardiaca si accelera con il calore. La sensazione di freddo ai piedi e di calore alla testa che accompagna le buone mangiate, ci rivela lo squilibrio termico del corpo, con l’aumento del calore interno per effetto del forzato lavoro dello stomaco e degli intestini. La frutta cruda è l’alimento naturale dell’uomo; lo dimostra la digestione.

 

L’uomo si nutre con quello che digerisce, non con quello che mangia. 

 

*Fonte: La Medicina naturale alla portata di tutti di Manuel Lezaeta Acharan. Capitolo VIII, Infermiamo per squilibrio termico del corpo. Pag. 61-62. FB Edizioni. 26° edizione italiana. Stampato da Litocenter. ISBN 88-88582-00-2

 

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Perché si consiglia di camminare a piedi nudi sull’erba?

*Camminare a piedi scalzi sulla terra, specialmente quando è umida e rimossa, è una pratica fortificante del sistema nervoso, perché mentre fa espellere per i piedi le sostanze malsane, purifica e facilita l’assorbimento delle correnti magnetiche ed elettriche dell’atmosfera, attraverso il nostro corpo. Perciò si consiglia ai sani ed agli infermi di camminare a piedi scalzi sulla rugiada, allo spuntare del sole, almeno 5 o 10 minuti ogni giorno, cercando poi la reazione con lunghe passeggiate specialmente in collina.

Il movimento è vita, e nella Natura vediamo che tutti gli esseri animati vivono muovendosi. L’esercizio fisico è uno degli stimolanti della forza vitale, perché mettendo in attività tutte le funzioni del corpo, favorisce il ricambio organico. Ogni movimento attiva la circolazione del sangue, la respirazione, la digestione e favorisce l’eliminazione dei prodotti consumati. Quindi, il nostro corpo, per avere un buon funzionamento, necessita giornalmente, come minimo, di alcune ore di esercizio. Nel caso non si possa disporre di tale tempo, si consiglia di praticare qualche movimento ginnico al mattino alzandosi, a mezzogiorno e alla sera prima di coricarsi.

I migliori esercizi sono quelli naturali, come camminare, praticare ascensioni ai monti, lavorare la terra ecc. Non potendo fare ciò giornalmente, ripeto che si devono praticare esercizi con flessioni di gambe, di busto, e in generale tutto quello che è necessario per porre in attività tutte le parti del corpo.

 

*Fonte: La Medicina naturale alla portata di tutti di Manuel Lezaeta Acharan. Pag. 148 Capitolo XIX La propria forza vitale è l’unico agente curativo. FB Edizioni. 26° edizione italiana. ISBN 88-88582-00-2

 

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